Affidarsi e restare umani ai tempi del Covid-19
Penso alle carceri, penso alle case di riposo, penso ai centri di accoglienza, penso alle persone ricoverate negli ospedali precedentemente a questa emergenza, penso alle comunità (e ci sono molti altri posti a cui pensare…). Ci sono tante realtà dove le persone vivono, per moltissimi e differenziatissimi motivi, una situazione in qualche modo “ovattata” e che all’interno di tutta questa emergenza sanitaria data dal corona virus possono continuare a fare solo una cosa: affidarsi.
In questo momento complesso il mio pensiero si rivolge a quelle persone che possono con maggiore difficoltà avere la totale comprensione di quanto sta accadendo e che proprio per la limitatezza di informazioni e la ridotta possibilità di gestione in prima persona di tutta la situazione vivono sensazioni di ansia e panico ancora più forti.
Dobbiamo e possiamo essere più comprensivi. Dobbiamo e possiamo esercitare empatia e metterci a disposizione, di queste persone. Parlo per me, che in prima persona lavoro all’interno di una di queste realtà e continuerò a lavorare e parlo per tutti coloro che da casa possono fare la differenza, mettendosi a disposizione dell’altro ed evitando di diffondere falsità, evitando di alimentare l’odio, evitando di alimentare la sfiducia.
Continuiamo a coltivare bellezza, continuiamo ad essere solidali, continuiamo ad essere Umani.
Dott.ssa Anna Maria Zamponi
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