No al DDLR “Allontanamento Zero”

No al DDLR “Allontanamento Zero”

Il DDLR 64/2019 del 22/11/2019 “Allontanamento Zero”: una proposta di legge populista e demagogica come il suo slogan.

Voglio raccontare una cosa che è successa oggi, lasciarne memoria perché questo blog che parla del mio lavoro e di ciò che amo sia anche bacheca per le cose per cui è bene lottare.

Oggi sono scesa in piazza assieme a tanti altri colleghi, assieme ad assistenti sociali, avvocati, educatori e molti altri professionisti; con noi c’erano genitori naturali, adottivi, affidatari ed i loro figli. Siamo scesi in piazza perché qui in Piemonte è stato proposto un disegno di legge che ci spaventa ed offende profondamente ed il comitato ZERO – allontanamento zero ha chiamato a raccolta.

Piazza Carignano, Torino, 15/02/2020

Il DDLR 64/2019 del 22/11/2019 “Allontanamento Zero” oggi è stato chiamato con il suo nome: una proposta di legge populista e demagogica come il suo slogan.

 

Cosa dice il ddlr Allontanamento Zero?

Proverò a riassumere i punti salienti di cui si è parlato in modo da far comprendere come mai questo disegno di legge desti tanto scalpore: questo DDLR si propone, in sostanza, di evitare gli allontanamenti dei minori dalle famiglie e di fornire alle famiglie un sostegno economico volto alla risoluzione dei problemi nell’arco di sei mesi di tempo, evitando quindi di allontanare i bambini.

Come si può credere davvero che bastino dei soldi per risolvere problemi di una complessità difficilmente riassumibile in poche righe? Abusi, tossicodipendenze, disturbi psichiatrici, violenze subite ed assistite, trascuratezze, alcolismo e l’elenco potrebbe essere molto più nutrito.

Ci sono a Torino circa 10mila minori seguiti dai servizi presso la loro famiglia e 1547 seguiti fuori famiglia e inseriti all’interno di un affidamento familiare e di questi circa 600 sono affidi a parenti. Quindi bastavano pochi euro in più per risolvere tutto e garantire a questi bambini una crescita sicura e sana?

No. Assolutamente no.

 

Piazza Carignano, Torino, 15/02/2020

Cos’è l’Affido familiare?

L’affido familiare è una forma di tutela complessa che è in grado di preservare e aiutare molte persone: i bambini e di conseguenza anche i loro genitori. L’affido familiare è una realtà colma di amore, competenza e premure. È una realtà portata avanti da persone che si mettono in gioco e sono formate e sostenute dalla rete dei servizi territoriali, seguite in maniera scrupolosa affinché sia garantito il meglio per quei bambini che hanno, momentaneamente, dovuto lasciare la loro famiglia di origine.

L’affido familiare non viene imposto dalle “cattive” assistenti sociali ma è monitorato e tutelato, non serve per portare via i bambini ai genitori poveri e darli a qualcun’ altro. L’affido familiare è quella tutela che permette ad una madre di curarsi dalla sua forte depressione e contemporaneamente permette al suo bambino di dormire in una casa calda e piena di premure finché lei non potrà riprenderlo con sé al meglio delle sue possibilità.

Chi può dire che ad un bambino può far male essere amato da più persone? Fa male invece soffrire a causa delle difficoltà di chi dovrebbe prendersi cura di te ma non ci riesce.

 

è una Nostra responsabilità

Dal 2000 ad oggi sono 500 i bambini uccisi dai propri genitori. Si chiamano figlicidi e proviamo ad immaginare cosa succederebbe senza poter più allontanare i minori. Quanto salirebbe questo numero?

Una legge non può porre fine ai problemi psicologici e sociali dei bambini. E per tutelare i minori servono competenze, amore, risorse, tempo, coraggio e una continua messa in gioco di innumerevoli professionisti. Ridurre tutto ad un sussidio economico è ridicolo e pericoloso e può solo peggiorare le cose.

Concludo con una frase che ho sentito dire oggi pomeriggio e che mi ha colpita molto “I figli non sono una proprietà, sono una responsabilità”.
Aggiungo che è anche nostra responsabilità poter aiutare questi figli nel momento del bisogno.

Dott.ssa Anna Maria Zamponi

 

Ps. lascio QUI un collegamento diretto al comunicato stampe che l’Ordine degli Psicologi del Piemonte ha rilasciato qualche giorno fa.