Gli Incredibili 2 – tecnologia e famiglia nel (super) mondo d’oggi

Gli Incredibili 2 – tecnologia e famiglia nel (super) mondo d’oggi

Dal 19 settembre al cinema possiamo trovare il sequel di un noto successo Disney Pixar: Gli Incredibili. Il fortunato numero 2 è sempre diretto da Brad Bird ed è il 20° film che la Pixar Animation Studios ha prodotto. Adesso vi spiego perchè ho deciso di inaugurare proprio con questo piccolo capolavoro una rubrica che dedicherò al cinema (sì, contiene qualche spoiler ma non racconterò nulla di dettagliato) dove il mio obiettivo non è quello di spiegare film frame per frame o fornirne una lettura esclusivamente psicologica ma rintracciare spunti di riflessioni e suggestioni che possano essere utili. E si comincia…!

Uscito ben 14 anni dopo il film d’esordio, Gli Incredibili 2 ci accoglie esattamente dove la prima pellicola terminava: ritroviamo questa “normale” famiglia di super eroi che abbiamo conosciuto, amato e osservato diventare più unita e serena nella prima parte della storia. In questo film però non ci viene offerta solo una bella avventura ma anche molti, e profondi, spunti di riflessione di estrema attualità.

La giustizia e la legge

Un dilemma importante sulla giustizia e sulla legge percorre tutto il film: se la legge è ingiusta può l’uomo andarle contro e forzarla per il meglio? Ci si deve attenere alla legge stessa per cambiarla nonostante essa sia, per l’appunto, ingiusta? Di questo discutono i nostri protagonisti all’inizio del film e nelle orecchie di noi umani privi di super poteri risuonano forti tanti episodi di attualità, e come loro cerchiamo soluzioni e ci interroghiamo.

La (super) famiglia

Proseguendo ci viene mostrata la quotidianità della famiglia dei supereroi: vediamo mamma Elastigirl che per il bene dei supereroi tutti si allontana da casa per lavorare e riabilitare i Super agli occhi del mondo, mentre Bob alias Mr Incredible resta a casa a fare il papà 24 ore su 24 occupandosi delle crisi adolescenziali di Violetta, di matematica assieme a Flash e dei pannolini di Jack-Jack. La Pixar ci mostra una mamma lavoratrice a tempo pieno ed un padre casalingo: entrambi patiscono e gioiscono contemporaneamente delle loro scelte, si sostengono e condividono le loro quotidianità.

Guardando queste scene il pensiero corre a molte situazioni che mi capita di osservare dove i genitori fanno molta fatica a comunicare e sostenersi nei reciproci bisogni di lavoratori, coniugi e per l’appunto, genitori. Certo anche per la super-famiglia le cose non sono facili ma il modello che la Pixar ci propone è sano: un buon dialogo, tanta fiducia, nessun pregiudizio o disparità e tanto amore (sottolineo la mancanza di disparità perché questo è un film che è anche spontaneamente femminile, dove le donne hanno ruoli centrali con estrema naturalezza: sono stiliste di successo, supereroine, super-cattive o politiche in gamba e la Pixar non esalta queste conquiste femminili rendendole perciò normali e contemporane molto più di quanto ancora non siano!).

Il rapporto con la tecnologia

Proseguendo nella narrazione viene introdotto il villain: l’Ipnotizzaschermi. Questo cattivo dal nome potente rappresenta il grande antagonista della nostra epoca odierna, anche nella nostra realtà viene infatti citato più volte al giorno da giornali e televisioni ed è motivo di discussione soprattutto in ambito educativo: la tecnologia ed il suo utilizzo.

L’Ipnotizzaschermi vuol combattere per l’uomo e contro di esso: contro le sue scelte di comodo e contro il sistema in cui è ingabbiato, contro la mollezza dell’epoca attuale modellata dagli schermi e dalla tecnologia, si scaglia contro la nullafacenza che rende stancante anche vivere la propria vita in prima persona. Ecco le sue parole:

Voi non parlate, ma guardate i talk show. Voi non giocate, ma guardate i game show. Viaggi, relazioni, rischi, ogni esperienza significativa viene impacchettata e consegnata a domicilio, in modo da rimanere sempre protetti, passivi e famelici consumatori, che non sono liberi di alzarsi dal divano. Volete che i supereroi vi proteggano, rendendovi sempre più impotenti nel processo. Vi dite di essere “accuditi”. Che siete a pochi centimetri dall’essere serviti e che i vostri diritti vengono mantenuti. In modo che il sistema possa continuare a rubarvi, sorridendovi per tutto il tempo. Avanti, mandate i vostri supereroi a fermarmi. Prendete i vostri snack, guardate i vostri schermi e guardate cosa succede. Non avete più il controllo, ce l’ho io.”

Le situazioni dove riconoscere nella nostra realtà traccia evidente di queste parole sono tante e per fortuna molti di questi casi riescono ad arrivare all’attenzione dei professionisti: gli adolescenti seguiti per dipendenze da schermi, gli adulti che si rifugiano nei videopoker, gli hikikomori, la tarda età in cui i giovani riescono a conquistare l’indipendenza. Tante sono le persone e tanti i casi vittime di questo Ipnotizzaschermi che però può essere ben sconfitto dall’arma potente della relazione che deve smettere di far paura e portare l’essere umano a rimboccarsi le maniche e faticare per quella che può essere una dolcissima conquista: la propria vita vissuta in prima persona, anche con l’ausilio dello smartphone ma non solo.

Quindi…

Gli Incredibili 2 è questo ed altro ancora, un film che non è sicuramente solo per bambini e che consiglio di cuore a chiunque voglia farsi una risata riflettendo. Avrete a che fare con una bella famiglia che mostra tutte le età dei figli e le loro complicazioni, osserverete una coppia che vive e gestisce i propri sentimenti e la quotidianità riflettendo in parallelo su quanto il vostro smartphone sia centrale nelle vostre vite.

Al cinema ancora per qualche giorno… fate ancora in tempo!

Anna Maria